Mercati Archivi - https://www.a-realestate.it/category/economia-e-mercati/ Fri, 12 Jan 2024 18:24:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.3 https://www.a-realestate.it/wp-content/uploads/2016/06/cropped-a-realestate-32x32.jpg Mercati Archivi - https://www.a-realestate.it/category/economia-e-mercati/ 32 32 CREDEM completa con successo l’emissione del nuovo Social European Covered Bond premium per 500 milioni di euro https://www.a-realestate.it/credem-completa-con-successo-lemissione-del-nuovo-social-european-covered-bond-premium-per-500-milioni-di-euro/ Fri, 12 Jan 2024 09:05:18 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5547 Il nuovo Covered Bond Pubblico da 500 milioni di euro emesso da CREDEM ha avuto un forte riscontro dagli investitori con una domanda di quasi [...]

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Il nuovo Covered Bond Pubblico da 500 milioni di euro emesso da CREDEM ha avuto un forte riscontro dagli investitori con una domanda di quasi 2,5 miliardi (circa 5 volte l’offerta); l’obbligazione avrà una durata di 5,25 anni, con una cedola del 3,25%; il Gruppo, con questa obbligazione di taglio Social, conferma la sua strategia volta a coniugare sostenibilità e crescita per favorire lo sviluppo del Paese.

Credem, tra i principali gruppi bancari italiani e il più solido a livello europeo, ha emesso oggi, con successo, una nuova emissione obbligazionaria, destinata a investitori istituzionali e professionali, per un ammontare pari a 500 milioni di euro. L’emissione, nel formato Social Covered Bond andrà a supportare attività di sostenibilità sociale ed evidenza l’impegno del gruppo in ambito ESG.

Il bond viene emesso sotto il Programma Covered Bond che è stato aggiornato a novembre 2023 in linea con il nuovo quadro normativo di riferimento il quale è stato modificato sia a livello europeo, al fine di armonizzare la disciplina di tali strumenti, che nazionale, a seguito della definizione di uno specifico regime di supervisione dei programmi di emissione la cui responsabilità, in Italia, è assegnata a Banca d’Italia.

L’operazione ha ottenuto grande interesse da parte del mercato con ordini per circa 2,5 miliardi di euro, pari sostanzialmente a 5 volte l’offerta. Il gran numero di investitori ha permesso un restringimento di 8 punti base rispetto alle indicazioni iniziali di spread (si è partiti da una guidance di MS+75 bps per poi chiudere a MS+67 bps). È previsto il pagamento di una cedola annuale del 3,25%.

L’emissione è avvenuta inoltre nell’ambito del Green, Social & Sustainability Bonds Framework, aggiornato a maggio 2023, per il quale Crédit Agricole CIB agisce in qualità di Structuring Advisor.

Il Social bond, che sarà quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, con rating atteso Aa3 da parte di Moody’s e AA di Fitch, avrà una durata di 5,25 anni.

L’emissione obbligazionaria di Credem è stata collocata da un sindacato di banche composto da Barclays (Arranger del Programma di Covered Bond), Intesa Sanpaolo, Natixis, Société Générale e UniCredit.; NORD LB e Erste hanno agito in qualità di Co-Lead Manager.
Il 32% dell’emissione è stata collocata ad investitori istituzionali e professionali italiani, mentre il restante 68% è stato collocato ad investitori stranieri, principalmente Germania, Austria e Svizzera 21%, Paesi Nordici 20%, Inghilterra/Irlanda 9% e Spagna 8%.

In termini di tipologia di investitori, hanno partecipato alla sottoscrizione dell’emissione principalmente banche e banche private 48% e società di gestione fondi 40%.

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CBRE al fianco di Kryalos SGR nella vendita un immobile ad uso direzionale a Milano https://www.a-realestate.it/cbre-al-fianco-di-kryalos-sgr-nella-vendita-un-immobile-ad-uso-direzionale-a-milano/ Wed, 10 Jan 2024 17:06:35 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5549  CBRE, leader globale nei servizi e negli investimenti in commercial real estate, ha agito in qualità di advisor di Kryalos SGR nella vendita off-market di [...]

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 CBRE, leader globale nei servizi e negli investimenti in commercial real estate, ha agito in qualità di advisor di Kryalos SGR nella vendita off-market di un immobile ad uso direzionale situato in Via Turati, 29 a Milano.

L’asset gode di una posizione strategica nel quartiere di Porta Nuova a Milano, già sede di numerose aziende italiane e internazionali, ed è facilmente accessibile grazie alle vicine fermate della linea metropolitana e della linea ferroviaria suburbana.

L’immobile vanta una superficie di oltre 4.000 metri quadrati ed è composto da cinque piani fuori terra, a cui si aggiungono due piani interrati dotati di parcheggi auto e biciclette, due terrazzi con vista su Piazza della Repubblica e l’esclusiva lobby d’ingresso a doppia altezza.

Attualmente è oggetto di un integrale intervento di riqualificazione e il progetto, seguendo i principali protocolli internazionali in materia di sostenibilità ambientale, mira all’ottenimento di livelli elevati di efficienza energetica con le certificazioni LEED Platinum e BREEAM Very Good.

L’operazione ha visto il coinvolgimento attivo tra diversi team di CBRE, in particolare il team Advisory and Transaction Services Office e il team Food & Beverage.

Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street & F&B di CBRE Italy, afferma: “Abbiamo concluso con successo un’importante transazione off-market con un operatore owner occupier, in un momento in cui gli investitori stanno vivendo un periodo di esitazione. Tutto questo è stato possibile grazie alle competenze e alle sinergie che CBRE riesce a mettere in campo per i propri clienti”.

“Siamo orgogliosi di questo successo – aggiunge Fabio Mantegazza, Head of Advisory & Transaction Services di CBRE Italy – reso possibile da una combinazione di fattori vincenti. La location punto d’incontro tra il “cbd Duomo” e Porta Nuova, unita alle caratteristiche dell’immobile in grado di offrire un luogo di lavoro attraente e flessibile, hanno indubbiamente accelerato i tempi dell’operazione. Colgo l’occasione per ringraziare della fiducia tutti i partner coinvolti nell’operazione”.

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L’immobiliare quotato ha raggiunto finalmente un punto di inflessione? https://www.a-realestate.it/economia-e-mercati/ Thu, 28 Dec 2023 13:37:14 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5535 Il mercato real estate è sicuramente un settore che presenta rischi e opportunità per gli investitori. I rischi riguardano le aziende che hanno contratto un [...]

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Il mercato real estate è sicuramente un settore che presenta rischi e opportunità per gli investitori. I rischi riguardano le aziende che hanno contratto un debito eccessivo nei periodi di congiuntura favorevole e ora si trovano ad affrontare difficili ipotesi di rifinanziamento alla scadenza di quei prestiti, come pure chi è esposto ad aree del mercato immobiliare che devono vedersela con l’obsolescenza strutturale, alti tassi di spazi sfitti sul mercato e assenza di potere di determinazione dei prezzi.

Tuttavia – spiega Guy Barnard, co-responsabile della divisione Global Property Equities di Janus Henderson – guardando al futuro vediamo maggiori opportunità nel mercato dei REIT quotati. I bilanci solidi dovrebbero consentire a molte società quotate di acquistare immobili su base opportunistica, approfittando di venditori motivati che magari possiedono edifici di valore, ma hanno bilanci deboli.

A nostro avviso, l’accesso al capitale più agevole e a costi relativamente più bassi, rispetto al settore immobiliare privato, pone i REIT quotati sulla strada di una crescita più rapida nei prossimi anni, un vantaggio da non sottovalutare. Questa dinamica si è già verificata in passato e ha portato a una solida performance dei REIT quotati.

Un altro fattore che avvantaggia queste strategie è la maggiore esposizione a settori alternativi e in rapida crescita del mercato immobiliare, come i centri dati, la logistica, lo stoccaggio, l’assistenza sanitaria e le abitazioni. In questo caso, le piattaforme operative interne dovrebbero aiutare il REIT a crescere ulteriormente e in teoria anche a sovraperformare altri veicoli immobiliari.

Come investitori siamo sempre alla ricerca di punti di inflessione.

La capacità di trarre vantaggio da un cambio di prospettiva è un’opportunità per generare rendimenti. Guardando al 2024, potremmo essere a un punto di inflessione nel ciclo dei tassi d’interesse, che è stato un tema dominante sui mercati negli ultimi due anni, con il settore dei REIT quotati tra i più colpiti. Può essere prematuro, ma i recenti movimenti di mercato evidenziano che se la narrazione sui tassi dovesse cambiare, gli investitori potrebbero tornare a considerare i settori che hanno evitato negli ultimi tempi.

La fiducia nelle valutazioni degli asset immobiliari consentirà agli investitori di guardare oltre le turbolenze macro e concentrarsi di nuovo sui fondamentali: reddito e crescita del reddito, oltre alla capacità dei team di management di creare valore attraverso iniziative di sviluppo e gestione degli asset. Sebbene il plateau dei tassi possa limitare la storia di crescita del capitale a breve termine nel settore immobiliare nel suo complesso, non tutto l’immobiliare è uguale a livello geografico, settoriale e aziendale, e ci saranno aree di crescita sottovalutate che i gestori attivi come noi potranno identificare.

Guardiamo quindi al 2024 con maggiore fiducia e ritrovata convinzione nelle prospettive dei REIT quotati. In un mercato immobiliare di vincitori e vinti, riteniamo che il settore dei REIT quotati si trovi in una posizione privilegiata, possedendo più immobili del tipo “giusto”, con il vantaggio di un accesso al capitale più facile e a costi nettamente inferiori nella maggior parte dei mercati.

Il cambiamento della narrazione macro potrebbe indurre gli investitori a riconsiderare i REIT quotati, ridurre le posizioni di sottopeso e rivalutare positivamente il settore rispetto ai bassi livelli attuali, oltre che a riportare l’attenzione sui dividendi attraenti e in crescita disponibili nell’asset class. I tagli dei tassi d’interesse, se dovessero arrivare, offrirebbero probabilmente un ulteriore sostegno.

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BNP Paribas REIM: perche investire nel mercato immobiliare oggi https://www.a-realestate.it/bnp-paribas-reim-perche-investire-nel-mercato-immobiliare-oggi/ Mon, 11 Dec 2023 18:51:35 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5497 Con l’aumento dei tassi d’interesse e la contemporanea riduzione del valore degli immobili, gli investitori hanno iniziato a nutrire dubbi sul comparto real estate. Tuttavia, [...]

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Con l’aumento dei tassi d’interesse e la contemporanea riduzione del valore degli immobili, gli investitori hanno iniziato a nutrire dubbi sul comparto real estate. Tuttavia, i dati del mercato mostrano come investire in questo settore sia ancora “giustificato”. Gli investimenti immobiliari rappresentano una valida alternativa in un portafoglio in termini di efficienza, diversificazione ed esposizione a megatrend, ma anche di ammodernamento delle città e di lotta ai cambiamenti climatici.

A proposito dei vantaggi appena descritti, gli indici globali su diverse classi di attività ci dicono che l’immobiliare è quella che offre il rapporto rischi/rendimenti migliore, come si può evincere dal suo Sharpe ratio (quasi pari a 2). Questo si basa su una performance annuale media del 7,8% negli ultimi 10 anni e una volatilità del 3%. Per fare un paragone, l’indice global equity MSCI ACWI All Cap, ha conseguito una performance annuale del 9,5%, e quindi più alta rispetto all’immobiliare, ma la volatilità registrata è del 14,7%, e quindi lo Sharpe ratio è di appena 0,5.

Sharpe Ratio tra 2013 e 2022

Inoltre, il real estate non dà benefici solo in termini di performance, ma anche in termini di protezione contro l’inflazione. Se si osservano i rendimenti reali generati in mercati con indicizzazione degli affitti, si evince come il periodo di “holding” nel portafoglio, al fine di sovraperformare l’inflazione, sia molto inferiore rispetto a quello delle azioni (5 anni contro 11). Questo perché i flussi generati dagli affitti sono tra i più solidi e costanti esistenti sul mercato.

Come accennato in precedenza, un altro dei vantaggi che l’immobiliare offre riguarda la diversificazione di portafoglio. In particolare sul lungo periodo, la correlazione con le performance di altre classi di attivo e molto limitata e questo offre un supporto agli investitori per migliorare il profilo di rischio rendimento dei loro portafogli. Questo anche perché, all’interno del settore immobiliare, rientrano dei segmenti con caratteristiche anche molto diverse tra loro. In particolare, il residenziale e l’healthcare vantano una domanda strutturale e non ciclica; ciò significa che il loro profilo rischio/rendimento può essere adattato per includere specifici temi molto più facilmente che in altre circostanze. Anche la digitalizzazione e il passo indietro compiuto dal settore pubblico hanno avuto un ruolo cruciale, in quanto hanno professionalizzato e liberalizzato alcuni segmenti che prima erano considerati “non investibili”, allargando quindi lo spettro delle soluzioni. Infine, un ruolo molto importante lo gioca la componente geografica, in quanto le caratteristiche economiche, sociali e di maturità del mercato intrinseche di un paese (nel nostro caso europeo) offrono rischi e rendimenti diversi, incrementando ulteriormente la diversificazione.

Correlazione tra immobiliare e altre asset class

Se si chiedesse a qualcuno di immaginare una catena di valore che non preveda la presenza di asset che rientrano nel mercato immobiliare, è probabile che farebbe molta fatica a rispondere ed è proprio questa onnipresenza dell’immobiliare che lo rende un medium essenziale per favorire lo sviluppo di trend di lungo periodo come la digitalizzazione e altri cambiamenti sociali, ambientali e demografici. Gli edifici sono alcuni degli asset con il maggiore impatto sull’ambiente circostante e sulla popolazione, intesa come persone che quell’edificio lo vivono, ma anche come persone che semplicemente abitano nella stessa area. Per questo motivo, noi di BNP Paribas REIM siamo profondamente convinti che spetti a chi possiede questi asset sfruttare i trend secolari per creare un impatto positivo sulla comunità. Per fare un esempio, i requisiti ESG emanati dalla Commissione Europea sono una grande sfida per il settore, ma anche uno stimolo che aiuta i player a rivoluzionare il business stesso (attraverso nuovi metodi di costruzione e ristrutturazione e anche attraverso la nascita di nuove partnership commerciali) e per abbatterne l’impronta ecologica.

Ovviamente, come tutte le classi di attività, anche il real estate presenta dei rischi, che non si limitano a un’interruzione del flusso degli affitti, all’abilità di riaffittare gli spazi e a quelli legati alla costruzione o alla riqualificazione di un asset, ma includono anche ciò che può capitare a un asset lungo il suo ciclo vitale. Attualmente, in Europa si possono trovare classi di rischio “core/core+” per dei rendimenti tra il 4% e il 6%; “value add” tra il 7% e il 12% e “opportunistic” per rendimenti oltre il 13%. Questa panoramica è importante perché ci permette di fare luce su un’ultima caratteristica di questo mercato: attraverso una gestione attiva e applicando un monitoraggio molto attento al presente, è possibile realizzare guadagni potenziali molto elevati, soprattutto quando l’immobiliare avrà superato la correzione subita negli ultimi anni.

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Il gruppo Credem si conferma tra le migliori banche vigilate da Bce per solidità patrimoniale https://www.a-realestate.it/il-gruppo-credem-si-conferma-tra-le-migliori-banche-vigilate-da-bce-per-solidita-patrimoniale/ Fri, 01 Dec 2023 16:21:55 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5473 La Banca Centrale Europea (BCE) ha nuovamente confermato, per il 2024, il requisito di Pillar 2 (P2R) di Credem all’1%, collocandolo tra i migliori in [...]

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha nuovamente confermato, per il 2024, il requisito di Pillar 2 (P2R) di Credem all’1%, collocandolo tra i migliori in Italia ed in Europa tra le principali banche vigilate direttamente da Francoforte.

Il requisito di Pillar 2 deriva dall’analisi annuale SREP – Supervisory review and evaluation process, che ha così ribadito la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi di Credito Emiliano.

Conseguentemente il requisito patrimoniale* complessivo, che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo ed a tutela dei risparmiatori, per il 2024, ammonta a 7,60% per quanto riguarda il CET 1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,29% e 11,54%.

Al 30 settembre 2023, tutti i coefficienti patrimoniali del Gruppo sono ampiamente superiori ai requisiti. In particolare il CET1 Ratio a livello di Credemholding (perimetro di vigilanza) era pari a 14,8% con un buffer rispetto al requisito SREP tra i più ampi del sistema e pari 716 basis point.

“La solidità è un elemento fondamentale della nostra strategia basata sulla crescita sana e sostenibile”, ha dichiarato Angelo Campani, Direttore Generale di Credem, “ed è un requisito imprescindibile per creare valore, con una prospettiva di lungo termine, per tutti i soggetti con cui il Gruppo si rapporta facendo anche in modo che il nostro lavoro abbia un impatto positivo sulla collettività e sulla quotidianità delle persone. Essere riconosciuti ancora una volta tra le migliori banche europee in questo ambito”, ha aggiunto Campani, “è un’ulteriore conferma della validità del nostro percorso di sviluppo che vogliamo seguire con decisione anche in futuro”.

Credem, inoltre, è stato confermato dalla Banca Centrale Europea tra gli istituti più solidi a livello continentale anche nell’ambito degli stress test pubblicati lo scorso 28 luglio con l’obiettivo di verificare la resistenza del sistema bancario europeo agli scenari avversi. Il Gruppo, in particolare, si colloca tra i cinque migliori istituti creditizi europei, sia tra quelli rientranti nel campione della Banca Centrale Europea (BCE) sia tra quelli coinvolti dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). Nel dettaglio, Credem presenta un impatto sui coefficienti patrimoniali di solidità derivante da un potenziale scenario economico prospettico fortemente negativo inferiore ai -300 punti base, che si confronta con i circa -660 punti base delle 41 banche del campione di appartenenza (BCE) e con i -460 punti base delle 57 banche dell’area Euro del perimetro vigilato dall’EBA (-480 punti base la media complessiva).

Il Gruppo Credem, tra i principali istituti bancari italiani e tra i più solidi d’Europa, è quotato alla Borsa Italiana ed ha un total business a fine settembre 2023, tra raccolta complessiva e prestiti, pari a circa 130 miliardi di euro.

* Tale valore comprende:
i) il requisito minimo definito dall’articolo 92(1)(a) del Regolamento 575/2013 (CRR);
ii) il valore della riserva di conservazione del capitale pari al 2,5% ;
iii) il requisito Pillar 2 dell’1% da tenersi per almeno il 56,25% sotto forma di capitale CET1 e per almeno il 75% sotto forma di capitale Tier 1;
iv) il coefficiente della riserva di capitale anticiclica pari a 0,0368%.

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Scenari Immobiliari presenta il 43° Rapporto su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero” https://www.a-realestate.it/scenari-immobiliari-presenta-il-43-rapporto-su-i-fondi-immobiliari-in-italia-e-allestero/ Thu, 23 Nov 2023 20:29:08 +0000 http://www.a-realestate.it/?p=5453 Dopo un 2022 particolarmente positivo, il mercato immobiliare globale sta attraversando un periodo difficile, con ricadute in quasi tutti i comparti. Unica eccezione è il [...]

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Dopo un 2022 particolarmente positivo, il mercato immobiliare globale sta attraversando un periodo difficile, con ricadute in quasi tutti i comparti. Unica eccezione è il risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari e i Reits, che sta reagendo in modo positivo e mantiene i propri valori, grazie al lavoro di preferenza per la qualità, con mirate dismissioni, acquisizioni e semplificazioni. A livello globale il valore del patrimonio immobiliare è cresciuto sia per i fondi immobiliari che per i Reits: le stime di fine anno ipotizzano un valore del patrimonio complessivo di 4.550 miliardi di euro, in crescita del 2,3 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. L’Europa, che pesa quasi il 35 per cento del patrimonio mondiale, ha raggiunto un volume di 1.580 miliardi di euro, in aumento del 3,3 per cento, con l’Italia che segue il trend di crescita e fa registrare un valore di 127 miliardi di euro nel 2023 (+3,2 per cento sul 2022), e fino a 132 miliardi nel 2024, con un incremento del 3,9 per cento. È quanto è emerso oggi a Roma nel corso della presentazione dell’aggiornamento del Rapporto 2023 su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria.

“I fondi immobiliari rappresentano un’ancora fondamentale per il mercato immobiliare europeo e italiano in particolare”, ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. “I gestori da tanti anni puntano sulla qualità del prodotto e questo fa in modo che i valori e i canoni restano stabili anche in anni complicati. Il tasso di occupazione degli immobili è ai livelli molto alti. Il fenomeno dello smart working non ha modificato le scelte delle grandi aziende nel terziario. Anzi sta creando – come in tutto il mondo – una nuova domanda di spazi funzionali e più consoni alle esigenze dei lavoratori. Ne deriva che il tasso di vacancy nel terziario nuovo è sotto il due per cento, contro il quindici per cento per immobili poco adatti”.

Secondo il Rapporto di Scenari Immobiliari e lo Studio Casadei, anche nel 2023 è proseguito il ciclo espansivo dei fondi immobiliari italiani, con il peso del patrimonio gestito nel nostro Paese che ha sfiorato il 12 per cento sul totale dell’area UE e il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 630 fondi attivi pari a 127 miliardi di euro, con un incremento di circa il 3,3 per cento sui dodici mesi precedenti. Si riduce l’indebitamento per una minore esigenza di liquidità dipendente dalla diminuzione degli investimenti che per un maggior impiego di risorse proprie attuato per fronteggiare l’aumento del costo del debito.

“Il comparto dei fondi italiani – ha commentato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – procede nel suo percorso di crescita e i valori positivi registrati nel 2023 proseguiranno, secondo le nostre previsioni, anche nel 2024, con un incremento di Nav e patrimonio rispettivamente del 2,7 e 3,9 per cento. Per l’anno a venire, inoltre, stimiamo a 132 miliardi di euro il patrimonio dei fondi nel nostro Paese, ipotizzando che il numero di veicoli si incrementi di venti unità, a 650 in totale. Secondo il nostro studio, gli uffici continuano a rappresentare l’asset class preferita dai fondi immobiliari italiani, con un peso sul totale del patrimonio gestito del 58 per cento mentre il retail si conferma al secondo posto, con il tredici per cento. Anche quest’anno è proseguito il trend positivo degli immobili residenziali e logistici, due segmenti che insieme appresentano poco più del quindici per cento del totale, sebbene in espansione. Sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr che partecipano al nostro gruppo di lavoro, segnaliamo prospettive positive e in aumento per le masse gestite nel 2024, con una tendenza alla diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale”.

Nonostante il trend al rialzo dell’ultimo trimestre le stime di fine anno ipotizzano il raggiungimento della soglia dei 5,5 miliardi di euro, ben al di sotto delle aspettative. Bisogna attendere la seconda parte del 2024 per assistere ad una ripresa più sostenuta delle attività di investimento. Il mercato italiano si conferma appetibile, continua a prevalere la componente internazionale dei capitali sul volume complessivo degli investimenti. Milano e Roma continuano a polarizzare i capitali, anche se i mercati regionali si mostrano sempre più dinamici.

L’aggiornamento del Rapporto è stato presentato da Mario Breglia (Scenari Immobiliari), Francesca Zirnstein (Scenari Immobiliari) e Gottardo Casadei (Studio Casadei), e commentato dai responsabili delle sgr aderenti al gruppo di lavoro: Fabio Bergallo (POLIS FONDI SGR), Alessandro Busci (PRELIOS SGR), Riccardo Corsi (FABRICA IMMOBILIARE SGR), Luca D’Antrassi (DEA CAPITAL REAL ESTATE SGR), Domenico Giusti (CASTELLO SGR), Rosario Grimaldi (INVESTIRE SGR), Gabriella Pelosi (GENERALI REAL ESTATE SGR), Cristiano Rossetto (COIMA SGR), Vincenzo Scerbo (COLLIERS GLOBAL INVESTORS ITALY SGR)

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Andamento dell’alberghiero italiano a cura di CBRE Italy https://www.a-realestate.it/andamento-dellalberghiero-italiano-a-cura-di-cbre-italy/ Thu, 26 Oct 2023 09:58:58 +0000 http://www.a-realestate.it/?p=5370 In Italia il mercato del Commercial Real Estate sta vivendo un periodo difficile, con livelli di investimento inferiori all’anno precedente. Analogamente a quanto osservato nel [...]

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In Italia il mercato del Commercial Real Estate sta vivendo un periodo difficile, con livelli di investimento inferiori all’anno precedente. Analogamente a quanto osservato nel resto d’Europa, questo risultato, ha riguardato tutte le asset class ed è stato causato da un ulteriore aumento del costo del capitale, in seguito alle politiche monetarie della BCE per contrastare l’inflazione, determinando così strategie di repricing trasversali a tutti i settori, con conseguenze negative sulla disponibilità e il costo del debito.

L’elevato costo del debito continua a frenare anche le operazioni nel settore alberghiero, ma i fondamentali dell’industria alberghiera italiana rimangono solidi e continuano ad attrarre gli investitori, con iniziative a value-add nelle città d’arte con vocazione leisure, sia tramite il riposizionamento di asset esistenti, sia ricercando opportunità di conversione di immobili con diversa destinazione d’uso.

CBRE Research osserva sulla base dei dati STR Global nel primo semestre dell’anno una crescita dei ricavi camere negli Stati Uniti pari al 5%, in Europa pari al 20%, e in Asia Pacifico pari al 50%. Questo trend positivo è stato guidato dalla flessibilità lavorativa, dal forte desiderio di viaggiare degli americani in particolare in Europa oltre che dalla riapertura della Cina e del Giappone. Ci si aspetta per la seconda parte dell’anno e per il 2024 un rallentamento della crescita anche alla luce del trend particolarmente positivo registrato nei primi sei mesi dell’anno.

In Europa il trend è guidato da Italia, Francia e Spagna, ovvero paesi supportati da una forte domanda statunitense. In Italia, in particolare, nei principali mercati urbani si registra un progressivo allineamento ai livelli di occupancy pre-pandemici, accompagnati da un’ulteriore crescita a livello di Avarage Daily Rate (ADR) rispetto allo stesso periodo del 2022, anche se in rallentamento rispetto al trend 2022-2019. Nel segmento dei resort di lusso la crescita attesa per il 2023 si attesta nell’ordine almeno del +20%, mentre il midscale e upscale in alcuni casi il consolidamento è proseguito anche se con situazioni differenziate.

La forza dell’industry di riferimento alimenta anche la pipeline dei nuovi sviluppi alberghieri e di conseguenza degli investimenti con un orizzonte di breve-medio termine.

Continua la grande attrattività di quattro macro-mercati domestici (Milano, Roma, Firenze e Venezia) al pari delle destinazioni top leisure come ad esempio Cortina, Taormina, la Puglia e la Costa Smeralda, ovvero destinazioni oggetto ancora di forte sviluppo attraverso rebranding di hotel esistenti. Ad esempio, Cortina vedrà l’arrivo di Mandarin Oriental, Soho House, Falkensteiner, Tribute ed Egnazia, in Puglia il Four Seasons e altri brand proseguiranno nel consolidamento della destinazione tra i viaggiatori del segmento lusso e ultra- lusso, in Costa Smeralda, il rebranding di Hotel iconici come Romazzino e Pitrizza apriranno la strada al pieno posizionamento nel segmento lusso anche di altri hotel in corso di conversione (es. Le Ginestre e Le Palme). Infine, nel segmento leisure registriamo un crescente interesse per forme di ospitalità alternativa e green, ben rappresentata dalle offerte “open air” in tutte le sue declinazioni (camping tradizionali, glamping, mobile hotel, eco lodge, etc.).

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RE/MAX Italia acquisisce la totalità del pacchetto azionario di 24MAX https://www.a-realestate.it/re-max-italia-acquisisce-la-totalita-del-pacchetto-azionario-di-24max/ Tue, 01 Aug 2023 12:19:56 +0000 http://www.a-realestate.it/?p=5305 Il Gruppo immobiliare RE/MAX Italia annuncia di aver siglato in data 25 luglio 2023 l’acquisto del 49% delle quote della società di mediazione creditizia 24MAX [...]

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Il Gruppo immobiliare RE/MAX Italia annuncia di aver siglato in data 25 luglio 2023 l’acquisto del 49% delle quote della società di mediazione creditizia 24MAX S.p.A. precedentemente detenute da 24Finance Mediazione Creditizia S.p.A. Con questa operazione Proximm S.p.A. – società detentrice del master franchise RE/MAX per l’Italia – possiede ad oggi la totalità del pacchetto azionario di categoria A di 24MAX.

“Oggi più che mai l’aspetto finanziario è una leva fondamentale della compravendita. Per questo riteniamo che 24MAX rappresenti un tassello strategico per la crescita del Gruppo RE/MAX in Italia”, sottolinea Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia e Amministratore Delegato di 24MAX. Castiglia, inoltre, estende il suo apprezzamento a 24Finance per la fattiva collaborazione che ha contribuito allo sviluppo esponenziale messo a segno da 24MAX in soli 5 anni.

Costituita a luglio 2018 e operativa da gennaio 2019, 24MAX ha conseguito fatturati in crescita partendo dai 980 mila euro del primo esercizio fino a superare i 4 milioni nel 2022.

“Cinque anni fa abbiamo dato vita a 24MAX per dare una risposta in tempo reale alla richiesta crescente di consulenza finanziaria della clientela che compra casa affidandosi a un’agenzia immobiliare RE/MAX, con la mission di rendere ancora più efficiente la customer experience. Oggi – continua Castiglia – proiettiamo la nostra visione verso nuovi obiettivi focalizzandoci sull’evoluzione del modello di business e su una nuova politica di sviluppo di 24MAX che presto presenteremo al mercato”.

“Nell’attuale scenario, contraddistinto da nuove dinamiche che si declinano non solo sulle scelte di chi vuole comprare casa, ma anche sui prodotti creditizi e sulle modalità di accesso al credito, sono sempre più evidenti i vantaggi dell’affidarsi a un mediatore creditizio preparato ed imparziale, in grado di guidare il cliente verso la scelta più conveniente e conforme alle singole necessità”, afferma Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX. La crescente importanza riconosciuta dai consumatori al mediatore creditizio trova riscontro anche nei risultati messi a segno da 24MAX, che nel secondo trimestre 2023, a fronte di una generale e importante contrazione del mercato, ha segnato una crescita del 10,1% delle nuove pratiche.

“Un risultato conseguito proprio grazie all’approccio consulenziale basato sulla costante analisi delle offerte temporanee dei vari istituti di credito che consentono di fornire ai clienti una proposta altamente customizzata”, aggiunge Marco Boidi, Head of Sales Network di 24MAX.

A seguito dell’acquisizione, Dario Castiglia assume il ruolo di nuovo Amministratore Delegato di 24MAX affiancato dal Consigliere Marco Aliprandi. L’operatività continuerà con il prezioso apporto delle risorse già in forze, guidate da Riccardo Bernardi e Marco Boidi. Nell’operazione, RE/MAX Italia è stata assistita dall’avvocato Lorenzo Mosso, socio fondatore dello Studio Legale MCM Avvocati, dal Dottore Commercialista Andrea Frassinetti, Partner di ECOVIS STLex Studio Legale Tributario, e dal Notaio Claudio Caruso.

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Credem: emesso con successo 400 mln di euro del secondo bond per progetti ambientali https://www.a-realestate.it/credem-emesso-con-successo-400-mln-di-euro-del-secondo-bond-per-progetti-ambientali/ Wed, 24 May 2023 09:17:28 +0000 http://www.a-realestate.it/?p=5282 Ottenuto grande favore da parte del mercato: richieste per 2,2 miliardi di euro, quasi 6 volte l’offerta; l’obbligazione avrà una durata di 6 anni, con [...]

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Ottenuto grande favore da parte del mercato: richieste per 2,2 miliardi di euro, quasi 6 volte l’offerta; l’obbligazione avrà una durata di 6 anni, con un tasso effettivo del 5,686%; il Gruppo conferma la strategia volta a coniugare sostenibilità e crescita per favorire lo sviluppo del Paese.

Credito Emiliano (“Credem”), tra i principali gruppi bancari italiani e tra i più solidi a livello europeo, ha lanciato oggi con successo la sua seconda emissione obbligazionaria green, destinata a investitori istituzionali e professionali, per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L’emissione, in formato Senior Non Preferred (“SNP”), rappresenta il terzo strumento ESG lanciato sul mercato dal Gruppo da inizio 2022.

Il bond rappresenta il primo strumento emesso sotto il nuovo Programma EMTN finalizzato a sostenere la raccolta istituzionale del Gruppo e la sua continua crescita dimensionale.

La transazione ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta di quasi 6 volte l’offerta.

L’emissione è avvenuta nell’ambito del Green, Social & Sustainability Bonds Framework di Credem, recentemente aggiornato ad inizio maggio 2023, il quale consente al Gruppo di emettere obbligazioni destinate al finanziamento e/o al rifinanziamento di attività con un impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale e sociale. In dettaglio, i proventi della nuova emissione saranno allocati al finanziamento e rifinanziamento di asset green, contribuendo a favorire la transizione economica del Paese e, conseguentemente, al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Gruppo si è prefissato nell’ambito del proprio piano di business.

Il green bond, con rating atteso Ba1 da parte di Moody’s e BBB- di Fitch, avrà una durata di 6 anni, e possibilità di rimborso anticipato al penultimo anno, al fine di massimizzare l’efficienza dal punto di vista regolamentare. Lo spread finale dell’obbligazione è di 250 punti base sopra il tasso Mid Swap di riferimento. È previsto il pagamento di una cedola annuale del 5,625%.

L’emissione obbligazionaria di Credem è stata supportata da un sindacato di banche con BNP Paribas (Arranger Programma EMTN), Barclays, Crédit Agricole CIB (Green Structuring Advisor) ed IMI-Intesa San Paolo in qualità di Joint Bookrunner.
Il 55% dell’emissione è stata collocata ad investitori istituzionali italiani, mentre il restante 45% è stato collocato ad investitori stranieri, principalmente in UK e Irlanda (14%), Germania e Austria (12%) e Francia (7%).

In termini di tipologia di investitori, hanno partecipato alla sottoscrizione dell’emissione società di asset managers (45%), banche (34%) e società di assicurazioni (11%). Forte partecipazione da parte di investitori ESG per la prima emissione SNP Green di Credem, pari a più della metà del totale collocato.

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Il Fondo Immobiliare Logistic Opportunities Fund Italy, sottoscritto da DAA Capital Partners e gestito da BLUE SGR, avvia l’operatività e completa il primo investimento https://www.a-realestate.it/il-fondo-immobiliare-logistic-opportunities-fund-italy-sottoscritto-da-daa-capital-partners-e-gestito-da-blue-sgr-avvia-loperativita-e-completa-il-primo-investimento/ Wed, 11 Jan 2023 18:16:42 +0000 https://www.a-realestate.it/?p=5551 Blue SGR ha completato la prima acquisizione per conto del FIA “Logistic Opportunities Fund Italy”, un fondo immobiliare chiuso riservato, dedicato all’investitore internazionale DAA Capital [...]

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Blue SGR ha completato la prima acquisizione per conto del FIA “Logistic Opportunities Fund Italy”, un fondo immobiliare chiuso riservato, dedicato all’investitore internazionale DAA Capital Partners, che investe in immobili a destinazione logistica localizzati nei principali corridoi intermodali dell’Europa continentale tra cui l’Italia.
La prima acquisizione ha riguardato una delivery station locata ad Amazon e sita in Buccinasco (MI). “Questa nuova operazione – ha commentato Paolo Rella, Amministratore Delegato di Blue SGR – ha contribuito non solo al nostro rafforzamento in un settore chiave del mercato immobiliare attuale, quale il settore logistico, ma anche al sostanziale avvio di una nuova partnership con un investitore internazionale che ha scelto Blue SGR come partner esclusivo per i propri investimenti in Italia”.
Giandomenico Lenti, Responsabile Business Development di Blue SGR, ha aggiunto: “Nonostante il particolare contesto di mercato, siamo riusciti a cogliere un’opportunità di investimento in linea con i target dell’investitore e che, nel corso delle prossime settimane, dovrebbe perfezionarsi un‘ulteriore acquisizione, per la quale è già stato firmato un contratto di compravendita preliminare”.

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