Locazioni: canoni stabili e domanda solo in lieve crescita

Secondo l’Ufficio Studi di Locare nel primo semestre 2025 crescono solo Bari e Torino, cali a Napoli e Palermo, mentre Roma e Milano restano sostanzialmente stabili.  Il mercato degli affitti in Italia rallenta e resta quindi, sostanzialmente immobile. Nel primo semestre 2025, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Locare, il costo medio di locazione registra una variazione marginalmente negativa (-0,59%), passando da 170 a 169 euro al metro quadrato all’anno. Rispetto a giugno 2024 il dato risulta pressoché invariato, segnalando una fase di sostanziale stallo.

In termini di volumi, il numero di contratti di locazione residenziale cresce dell’1% rispetto al primo semestre dello scorso anno, secondo i dati OMI. Una crescita lieve, che conferma la tenuta del mercato ma senza dinamismo.

Contratti: flessione per i tradizionali, volano gli studenti

Sul fronte delle tipologie contrattuali, i contratti ordinari di lungo periodo segnano un calo del 2,6%, mentre aumentano le formule più flessibili. I contratti transitori crescono del 3,6%, quelli a canone concordato del 2,8%, mentre gli accordi agevolati per studenti registrano i rialzi più forti: +9,4% per unità locate intere e +11% per porzioni. Nel 2024 erano stati oltre 1,6 milioni i contratti di locazione residenziale stipulati in Italia, a conferma di un mercato che resta ampio ma in evoluzione.

Le cinque grandi città: Torino accelera, il Sud arretra

Il confronto tra le cinque principali città mostra andamenti divergenti. A Roma i canoni restano stabili su base semestrale (+0,49%) ma crescono dell’1,97% rispetto a un anno fa. Milano evidenzia un aumento dell’1,08% nei primi sei mesi, ma resta invariata rispetto a giugno 2024. Torino è la più vivace, con una crescita del 4,20% sul semestre e dell’8,76%annuo. Napoli e Palermo segnano invece un arretramento: nel capoluogo campano i canoni scendono del 3,33% rispetto a dicembre e del 2,25% sull’anno; a Palermo la contrazione è del 3,51% nei sei mesi e dello 0,9% su base annua.

Capoluoghi di regione: Bari in testa, segnali negativi al Sud

Tra i capoluoghi di regione, Bari si impone con un vero e proprio balzo: +13,89% nel semestre e +16,31% sull’anno. Bene anche Aosta (+8,11% e +3,45%), Perugia (+6,93% e +13,68%) e Firenze (+5,56% e +2,31%). Restano in sofferenza diversi mercati del Sud, con Campobasso in calo del 3,45% nei sei mesi e del 7,69% sull’anno, Potenza con flessioni del 3,57% e del 5,81%, e Catanzaro che pur cresce dell’1,16% sul semestre mostra una contrazione del 3,33%rispetto a giugno 2024.

Città medie: exploit a Pordenone e Sassari, male Isernia e Salerno

Nei capoluoghi di provincia di medie dimensioni il quadro è altrettanto differenziato. Pordenone cresce del 10% nel semestre (+2,54% annuo), Sassari del 9,47% (+15,56% annuo), Terni del 9,21% (+7,79% annuo) e Verona del 7,14%(+5,63% annuo). All’opposto, Isernia perde il 7,32% sia sul semestre sia sull’anno, Salerno arretra del 4,86% e del 9,87%, Prato segna -2,16% nei sei mesi ma resta invariata sull’anno, mentre Brescia registra un calo lieve dello 0,72%. Stabili invece i valori a Pesaro e Matera, che non mostrano variazioni significative.