
Oltrepassare i confini del classico student housing per diventare un vero hub di mobilità internazionale e contaminazione culturale: è questa la direzione di CampusX (CX), piattaforma italiana leader nell’ospitalità ibrida, che presenta oggi il Bilancio di Sostenibilità 2024.
Un modello flessibile che risponde ai trend della next generation mobility: spazi pensati per studenti fuori sede, young professionals e city travellers in cerca di esperienze immersive, smart e sostenibili.
Numeri e obiettivi chiave 2024:
5.844 posti letto e 4.607 camere in 10 campus distribuiti in 8 città strategiche per turismo, università e business travel
81,4% tasso medio di student occupancy e apertura crescente al segmento leisure e corporate
37% dell’energia utilizzata deriva da fonti rinnovabili, con nuovi progetti di efficientamento energetico e fotovoltaico
Creazione di oasi urbane di biodiversità e spazi green integrati nei quartieri
6 studenti rifugiati ospitati gratuitamente per 24 mesi grazie alla partnership con UNICORE-UNHCR
+7 nuove strutture in pipeline per ampliare la rete nazionale e guardare all’Europa
Un team di oltre 130 professionisti, il 63% donne, età media 32 anni
Turismo responsabile e rigenerazione urbana
CampusX interpreta l’hospitality non solo come accoglienza, ma come leva di sviluppo urbano:
I campus sorgono in aree strategiche e in fase di rigenerazione, contribuendo a rivitalizzare quartieri e tessuto commerciale
Lounge, rooftop, coworking e aree relax diventano luoghi di comunità: eventi, workshop e talk aperti al territorio generano flussi virtuosi e internazionali
Focus sulla sostenibilità concreta, con target ambientali chiari: riduzione dei consumi, più energia rinnovabile, gestione responsabile dei rifiuti e partnership locali
“Il turismo contemporaneo è contaminazione: i nostri campus sono luoghi di connessione aperti a studenti, city traveller e talenti in movimento” – dichiara Samuele Annibali, CEO di CampusX. “La nostra ospitalità ibrida amplia infatti i confini del turismo: non accogliamo solo viaggiatori, ma costruiamo relazioni tra studenti, city traveller e comunità locali.”