Costruire “verde” aumenta il valore degli immobili e fa bene all’ambiente

Investire nell’edilizia sostenibile conviene sempre più. Un investimento in un’operazione immobiliare sostenibile comporta incrementi di costi di costruzione o di ristrutturazione fra il 5 e il 10% del totale ma consente di realizzare incrementi di valore (tra il 2 e il 10%), canoni sensibilmente superiori (tra il 2 e l’8%) e forte diminuzione dei tempi di vendita (da 8 a 4 mesi). È quanto emerge dal primo osservatorio “Il costruito per gli uomini del domani; osservatorio sulla sostenibilità ambientale: focus sull’efficienza energetica e sulla sicurezza”, presentato da Scenari Immobiliari durante la 25esima edizione del Forum Scenari e realizzato in collaborazione con Johnson Controls.

Efficienza dei processi e ottimizzazione delle risorse sono temi che da sempre guidano i progressi in qualsiasi tipo di industria eppure negli ultimi anni i grandi investitori in tema di risparmio, sicurezza e sostenibilità del costruito sono state le famiglie.

Il patrimonio residenziale infatti è stato quello su cui si sono concentrati la maggior parte degli interventi che hanno comportato un incremento dell’efficienza degli edifici. Ciò è avvenuto grazie al sostegno delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa italiana, in risposta alle direttive europee finalizzate a facilitare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Solo recentemente la manutenzione straordinaria degli immobili ha mostrato un costante incremento degli investimenti, a fronte di stabili contrazioni negli altri settori dell’edilizia.

“Nel caso di una ristrutturazione – dichiara Francesca Zirnstein, Direttore Generale Scenari Immobiliari – il costo degli interventi green è mediamente di 40 euro al metro quadrato. Nelle sole città italiane, con un patrimonio costruito dopo il 1946 di circa 18 milioni di abitazioni, ciò comporterebbe un investimento aggiuntivo di 40 miliardi di euro e un incremento del valore non inferiore a 100 miliardi”.

“Grazie a questo Osservatorio – afferma Francesco Giaccio, Direttore Generale di Johnson Controls Building Technologies & Solutions Italia – Johnson Controls fa sentire la sua voce sul mercato del Real Estate. Abbiamo scelto questo strumento, e non una semplice ricerca, per poter proporre con continuità dati rilevanti e di interesse per il mercato, senza fini commerciali ma con un intento meramente divulgativo. Gli edifici sono driver fondamentali della domanda di energia e in Italia, quelli con oltre 40 anni di vita, che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, rappresentano il 70% del totale, costituendo da un lato una problematica, ma anche una grande opportunità. Prendendo in considerazione lo stato dell’arte, l’Osservatorio analizza i vantaggi che la tecnologia può offrire a sostegno dell’attuale ripresa immobiliare – confermata dalla crescita del fatturato nazionale annuo (+2,5%) nel 2016 e dall’aumento del 4% stimato per il 2017”.

Il dibattito sviluppatosi nel corso degli ultimi vent’anni in merito al ruolo che gli edifici hanno nel condizionare il benessere dei propri occupanti si è spesso concentrato sulla capacità di alcune componenti degli immobili (illuminazione, condizionamento dell’aria, riscaldamento, ventilazione ecc…) di migliorare la qualità degli ambienti costruiti.

Ma l’edificio e le proprie componenti non sono gli unici fattori a determinare la vivibilità degli spazi. Appare infatti di grande rilevanza il ruolo delle persone stesse nel condizionare la qualità degli ambienti in cui si trovano.

Attualmente il monitoraggio delle persone nell’utilizzo degli edifici viene effettuato per questioni di sicurezza afferenti all’ambito della security, inteso come protezione da azioni criminali.

La grande sfida per il prossimo futuro riguarderà la messa a sistema di tutte le informazioni rese disponibili da ogni componente al fine di migliorare la safety, ovvero la sicurezza intesa come salvaguardia e prevenzione di possibili danni alla salute delle persone.

Nell’epoca dell’Internet of Things gli oggetti sono collettori di informazioni, le quali si rivelano sovrabbondanti rispetto a quanto realmente necessario per lo svolgimento della funzione specifica di quell’oggetto.

Si apre quindi la strada per un’indagine su come tecnologie nate per rispondere a problematiche molto diverse tra di loro, possano contribuire a rendere sempre più efficiente l’operatività di un luogo attraverso una sempre maggiore integrazione tra le varie componenti degli edifici, ma anche di competenze tecniche e professionali, abili nel cogliere opportunità ancora nascoste già presenti sul mercato.

Un investimento in una operazione immobiliare sostenibile comporta costi iniziali maggiori rispetto a uno sviluppo tradizionale ma i ritorni per un operatore che investe in edifici green, in termini di valore, canoni, tempi di assorbimento e immagine sono notevoli. Ma la sequenza virtuosa investe poi ogni fase del ciclo di vita del dell’immobile. Investire in edifici efficienti, prima ancora che sostenibili, consente di liberare risorse da destinare all’implementazione di soluzioni per il miglioramento del benessere all’interno degli edifici, offrendo ai propri tenant soluzioni più competitive.